
Quando si viaggia all’estero, uno degli aspetti più trascurati riguarda le spese accessorie legate all’uso del bancomat. Molti viaggiatori si concentrano su voli, hotel e itinerari, ma pochi prestano attenzione alle commissioni applicate per i prelievi di contanti fuori dai confini nazionali. Tuttavia, queste spese possono incidere notevolmente sul budget di viaggio, soprattutto se non si è adeguatamente informati sulle condizioni applicate dalla propria banca e dagli sportelli automatici stranieri. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio quali sono le principali commissioni, come evitarle e quali strategie adottare per risparmiare quando si preleva denaro all’estero.
Le principali commissioni sui prelievi all’estero
Quando si effettua un prelievo da un bancomat all’estero, possono essere applicate diverse tipologie di commissioni. La prima e più comune è la commissione fissa per prelievo estero, che molte banche italiane applicano ogni volta che si preleva denaro fuori dall’area euro. Questa commissione può variare da 2 a 5 euro a operazione, indipendentemente dall’importo prelevato.

Oltre alla commissione fissa, spesso viene applicata una percentuale sull’importo prelevato, generalmente compresa tra l’1% e il 3%. Questa percentuale viene calcolata sull’importo convertito nella valuta locale e può rappresentare un costo significativo, soprattutto per importi elevati.
Un’altra voce di spesa riguarda la commissione di cambio valuta. Quando si preleva in una moneta diversa dall’euro, la banca effettua una conversione valutaria che può includere una maggiorazione rispetto al tasso di cambio ufficiale. Questa maggiorazione, chiamata anche “spread valutario”, può oscillare tra lo 0,5% e il 3%, a seconda dell’istituto bancario e del circuito utilizzato (Visa, Mastercard, ecc.).
Commissioni nascoste: cosa sapere prima di partire
Oltre alle commissioni visibili e dichiarate dalle banche, esistono costi meno evidenti di cui pochi sono a conoscenza. Una delle più comuni è la cosiddetta “commissione del gestore ATM”, ovvero una tassa aggiuntiva imposta direttamente dalla banca proprietaria del bancomat estero. Questa commissione viene spesso segnalata sullo schermo al momento del prelievo, ma può sfuggire all’attenzione del viaggiatore distratto.

In alcune nazioni, come gli Stati Uniti, la Thailandia o l’Australia, le commissioni dei gestori ATM possono arrivare anche a 5 dollari per singolo prelievo. In altri paesi, come il Regno Unito, sono meno frequenti ma comunque possibili, soprattutto nei bancomat non affiliati alle grandi banche.
Un’altra insidia è rappresentata dall’opzione “Dynamic Currency Conversion” (DCC), che offre la possibilità di scegliere se pagare o prelevare direttamente in euro anziché nella valuta locale. Sebbene possa sembrare conveniente, questa opzione spesso comporta tassi di cambio molto sfavorevoli e commissioni extra, rendendo l’operazione più costosa rispetto alla conversione automatica effettuata dalla propria banca.
Strategie per risparmiare sulle commissioni
Fortunatamente, esistono diverse strategie per ridurre o evitare le commissioni sui prelievi all’estero. La prima regola è informarsi in anticipo sulle condizioni applicate dalla propria banca: molte istituzioni offrono pacchetti specifici per i viaggiatori, che includono prelievi gratuiti o a commissioni ridotte in tutto il mondo.

Un’altra soluzione consiste nell’aprire un conto corrente presso banche online o fintech che offrono prelievi senza commissioni all’estero o con condizioni particolarmente vantaggiose. Alcuni esempi sono N26, Revolut, Wise e altre realtà digitali che hanno rivoluzionato il modo di gestire il denaro in viaggio.
È inoltre consigliabile prelevare importi più elevati in un’unica soluzione, invece di effettuare numerosi piccoli prelievi, così da ammortizzare la commissione fissa per operazione. Tuttavia, bisogna sempre valutare i rischi legati al trasporto di grosse somme di contanti.
Consigli pratici per prelevare in sicurezza e convenienza
Prima di partire, è fondamentale verificare che la propria carta bancomat sia abilitata ai prelievi internazionali e che il circuito utilizzato (Maestro, Cirrus, Visa, Mastercard) sia accettato nel paese di destinazione. In alcuni casi, può essere necessario attivare l’uso all’estero tramite l’home banking o contattando la propria banca.

Durante il viaggio, preferite sempre i bancomat delle grandi banche internazionali, che di solito applicano commissioni inferiori rispetto agli sportelli indipendenti o situati in aeroporti, hotel e aree turistiche. Leggete attentamente i messaggi visualizzati sullo schermo prima di confermare l’operazione, in modo da essere consapevoli di eventuali commissioni aggiuntive applicate dal gestore ATM.
Infine, conservate sempre le ricevute dei prelievi e controllate il vostro estratto conto una volta rientrati in Italia, per verificare che le commissioni applicate corrispondano a quanto dichiarato. In caso di addebiti sospetti o non autorizzati, contattate immediatamente la vostra banca per chiarimenti e, se necessario, per avviare una contestazione.