5 errori da non fare nella richiesta della pensione anticipata: la guida dell’INPS

5 errori da non fare nella richiesta della pensione anticipata: la guida dell’INPS

La pensione anticipata rappresenta una delle opportunità più discusse e ricercate nel panorama previdenziale italiano. Molti lavoratori, infatti, desiderano accedere a questa forma di pensionamento prima del raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria, sia per motivi personali sia per esigenze lavorative. Tuttavia, la procedura per la richiesta della pensione anticipata è complessa e richiede attenzione ai dettagli, soprattutto in relazione alle indicazioni fornite dall’INPS. Commettere errori durante questa fase può comportare ritardi, respingimenti della domanda o addirittura la perdita di alcuni diritti. In questa guida analizziamo i cinque errori più comuni da evitare nella richiesta della pensione anticipata, fornendo consigli pratici per affrontare il percorso in modo consapevole e sicuro.

1. Non verificare i requisiti contributivi e anagrafici

Uno degli errori più frequenti riguarda la mancata verifica dei requisiti necessari per accedere alla pensione anticipata. L’INPS stabilisce criteri molto precisi in termini di anni di contributi e, in alcuni casi, di età anagrafica. Attualmente, per la pensione anticipata ordinaria sono richiesti almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza limiti di età. Tuttavia, esistono altre forme di pensionamento anticipato (come Quota 103, Opzione Donna, APE Sociale) che prevedono requisiti differenti.

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Non controllare in modo accurato la propria posizione contributiva può portare a presentare la domanda quando non si hanno ancora maturato i requisiti necessari. Questo comporta inevitabilmente il respingimento dell’istanza e la necessità di ripresentarla, con conseguente perdita di tempo e, talvolta, di benefici accessori.

Per evitare questo errore, è fondamentale consultare il proprio estratto conto contributivo tramite il portale INPS o rivolgersi a un patronato. Solo così sarà possibile avere la certezza di aver raggiunto i requisiti richiesti e di poter procedere con la domanda in modo corretto.

2. Sottovalutare la completezza della documentazione

La domanda di pensione anticipata richiede la presentazione di una serie di documenti che attestino la posizione lavorativa e contributiva del richiedente. Un errore comune consiste nel sottovalutare l’importanza di allegare tutta la documentazione richiesta, come certificati di servizio, buste paga, attestati di periodi di disoccupazione o di contribuzione figurativa.

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L’INPS effettua controlli rigorosi sulla documentazione presentata e la mancanza di un solo documento può comportare la sospensione dell’istruttoria o la richiesta di integrazioni, allungando notevolmente i tempi di attesa per la liquidazione della pensione.

Per evitare questo problema, è consigliabile preparare in anticipo tutta la documentazione necessaria, verificando con attenzione le indicazioni fornite dall’INPS e, in caso di dubbi, chiedere supporto a un consulente previdenziale o a un patronato. Una domanda completa e correttamente compilata riduce drasticamente il rischio di ritardi e complicazioni.

3. Ignorare le finestre di accesso e i tempi di decorrenza

Un altro errore spesso commesso riguarda la mancata considerazione delle cosiddette “finestre di accesso”, ovvero i periodi di attesa previsti dalla normativa tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza effettiva della pensione. Ad esempio, per la pensione anticipata ordinaria è prevista una finestra di tre mesi dalla maturazione dei requisiti, mentre per altre tipologie di pensionamento anticipato le finestre possono essere differenti.

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Non tenere conto di questi tempi può portare a una programmazione errata dell’uscita dal lavoro, con possibili periodi scoperti dal punto di vista reddituale. Inoltre, presentare la domanda troppo presto o troppo tardi rispetto alle finestre previste può comportare ulteriori ritardi nella liquidazione della pensione.

Per pianificare correttamente il proprio pensionamento, è importante informarsi sulle finestre di accesso specifiche per la tipologia di pensione richiesta e calcolare con precisione la data in cui presentare la domanda. L’INPS mette a disposizione strumenti online e consulenti specializzati per aiutare i lavoratori in questa fase delicata.

4. Non considerare la totalizzazione o il cumulo dei contributi

Molti lavoratori hanno alle spalle una carriera frammentata, con periodi di lavoro in diversi enti previdenziali (INPS, ex INPDAP, casse professionali). Un errore comune è quello di non considerare la possibilità di totalizzare o cumulare i contributi versati in gestioni diverse, rischiando così di perdere anni preziosi ai fini del diritto alla pensione anticipata.

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La normativa italiana prevede strumenti come la totalizzazione nazionale e il cumulo gratuito dei periodi assicurativi, che consentono di sommare i contributi versati in diverse gestioni per raggiungere più rapidamente i requisiti richiesti. Tuttavia, queste procedure richiedono una valutazione attenta e la presentazione di specifiche domande all’INPS.

Prima di inoltrare la richiesta di pensione anticipata, è fondamentale analizzare la propria storia contributiva e valutare, con l’aiuto di un esperto, la convenienza e la fattibilità della totalizzazione o del cumulo. In questo modo si potrà accedere alla pensione nei tempi previsti, senza lasciare inutilizzati periodi contributivi preziosi.

5. Trascurare l’impatto fiscale e la pianificazione finanziaria

Infine, un errore spesso sottovalutato riguarda la mancata valutazione dell’impatto fiscale e della pianificazione finanziaria legata alla pensione anticipata. La pensione, infatti, è soggetta a tassazione IRPEF e, in alcuni casi, può risultare inferiore alle aspettative, soprattutto se si decide di uscire dal lavoro prima del termine ordinario.

Non considerare questi aspetti può portare a una riduzione del reddito disponibile e a difficoltà nella gestione del bilancio familiare. È importante, quindi, simulare in anticipo l’importo netto della pensione, tenendo conto delle trattenute fiscali e di eventuali addizionali regionali e comunali.

Per una pianificazione efficace, è consigliabile rivolgersi a un consulente finanziario o a un CAF, che potranno aiutare a valutare tutte le variabili in gioco e a scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Solo così sarà possibile affrontare la pensione anticipata con serenità e senza sorprese.

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