
Viaggiare all’estero rappresenta un’esperienza unica, ma spesso comporta anche una serie di costi aggiuntivi, tra cui le commissioni sui prelievi bancomat. Molti italiani si trovano infatti a pagare cifre elevate ogni volta che utilizzano il proprio bancomat fuori dai confini nazionali, senza sapere che esistono strategie efficaci per ridurre o evitare del tutto queste spese. L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha recentemente diffuso alcuni consigli utili per risparmiare sulle commissioni, rivolgendosi sia ai viaggiatori occasionali sia a chi si trova spesso per lavoro all’estero. In questo articolo approfondiremo le principali cause delle commissioni, le raccomandazioni dell’ABI e le migliori pratiche per gestire i propri soldi in modo intelligente durante i viaggi internazionali.
Perché si pagano commissioni sui prelievi bancomat all’estero?
Le commissioni sui prelievi bancomat all’estero sono costi applicati dalle banche ogni volta che si utilizza una carta di debito o credito presso un ATM fuori dal proprio Paese. Questi costi possono variare sensibilmente a seconda dell’istituto bancario, del circuito utilizzato (ad esempio Visa o Mastercard), del Paese in cui si effettua il prelievo e della tipologia di conto corrente. Le commissioni possono essere fisse (un importo stabilito per ogni operazione) o variabili (una percentuale sull’importo prelevato), e talvolta vengono applicate entrambe le tipologie nello stesso prelievo.

Un altro aspetto da considerare è il tasso di cambio applicato dalla banca, che può includere una maggiorazione rispetto al tasso ufficiale di mercato. In alcuni casi, anche la banca proprietaria dell’ATM può applicare una commissione aggiuntiva, indipendentemente da quella prevista dalla banca italiana. L’insieme di questi fattori può portare a costi complessivi elevati, soprattutto se si effettuano prelievi frequenti o di piccoli importi.
Secondo l’ABI, la scarsa informazione e la poca trasparenza sulle condizioni contrattuali contribuiscono a rendere le commissioni sui prelievi all’estero una delle principali voci di spesa indesiderata per chi viaggia. È quindi fondamentale conoscere le regole e le opzioni disponibili per ridurre al minimo questi costi.
I consigli dell’ABI per evitare o ridurre le commissioni
L’Associazione Bancaria Italiana, consapevole delle difficoltà incontrate dai clienti all’estero, ha stilato una serie di raccomandazioni pratiche. Il primo suggerimento riguarda la scelta della carta: molte banche offrono carte di debito o credito pensate appositamente per chi viaggia, con commissioni ridotte o addirittura nulle sui prelievi internazionali. Prima di partire, è consigliabile informarsi presso la propria banca sulle condizioni applicate e valutare la possibilità di richiedere una carta più conveniente.

Un altro consiglio importante è quello di preferire i prelievi presso banche partner o appartenenti allo stesso gruppo della propria banca italiana. Alcuni istituti fanno parte di reti internazionali che permettono ai clienti di prelevare senza costi aggiuntivi presso determinati sportelli. Inoltre, l’ABI suggerisce di effettuare prelievi di importo maggiore ma meno frequenti, per ridurre il numero di commissioni fisse applicate.
Infine, è fondamentale prestare attenzione al tasso di cambio e alle opzioni offerte dall’ATM durante il prelievo. Spesso viene chiesto se si desidera effettuare la conversione in euro direttamente al momento del prelievo (“conversione dinamica della valuta”): in genere è preferibile rifiutare questa opzione e lasciare che sia la propria banca a gestire il cambio, evitando così maggiorazioni inutili.
Alternative digitali e carte prepagate
Negli ultimi anni, il settore bancario ha visto la nascita di numerose soluzioni digitali pensate per facilitare la gestione del denaro all’estero. Le cosiddette “carte fintech” o “neobank”, come Revolut, N26 o Wise, offrono spesso condizioni molto vantaggiose per chi viaggia, con commissioni azzerate o molto basse sui prelievi e tassi di cambio più favorevoli rispetto alle banche tradizionali.

Queste carte possono essere ricaricate facilmente tramite app e consentono di monitorare in tempo reale tutte le spese effettuate. Alcune prevedono un numero limitato di prelievi gratuiti al mese, superati i quali viene applicata una piccola commissione. Tuttavia, anche in questi casi, i costi risultano generalmente inferiori rispetto a quelli delle banche tradizionali.
Le carte prepagate rappresentano un’altra valida alternativa: possono essere caricate con l’importo desiderato, offrendo maggiore sicurezza in caso di furto o smarrimento e permettendo di tenere sotto controllo il budget di viaggio. Anche in questo caso, è importante verificare le condizioni applicate per i prelievi e i pagamenti in valuta estera.
Consigli pratici per gestire il denaro all’estero
Oltre a scegliere la carta più adatta e a informarsi sulle condizioni applicate dalla propria banca, esistono alcune buone pratiche che possono aiutare a gestire il denaro in modo più efficiente durante un viaggio all’estero. Una di queste è pianificare in anticipo le spese e portare con sé una piccola somma di valuta locale, in modo da evitare prelievi inutili appena arrivati a destinazione.

È inoltre consigliabile utilizzare il più possibile i pagamenti elettronici, che spesso comportano commissioni inferiori rispetto ai prelievi in contanti. In molti Paesi, infatti, la diffusione dei pagamenti contactless rende possibile effettuare la maggior parte delle transazioni senza dover ricorrere al contante.
Infine, è sempre utile scaricare l’app della propria banca e attivare le notifiche in tempo reale, così da poter monitorare immediatamente eventuali addebiti anomali o commissioni non previste. In caso di dubbi o problemi, contattare tempestivamente il servizio clienti può aiutare a risolvere eventuali inconvenienti e a ottenere chiarimenti sulle condizioni applicate.